Si sta concedendo di sfiorare il suo viso!, gradevolmente ruvido… teso

… E lui, smorzando il primo impeto,

l’accarezza a sua volta… infinitamente meglio di quanto lei avesse mai temuto d’immaginare una carezza… lenta e dolcissima, lungo il declinare delle sue gote pallide/purpuree… soffici… fragranti…

carezza di mani… e di

parole

 

-… Rasento le fiamme di seta del tuo volto

Con lo stesso ardore di quel giorno

In cui ti consacrai mia Allieva

Ubriaco i miei occhi dei tuoi occhi

Traboccanti atterrita voluttà,

Voluttà velenosa da cui sei paralizzata

Mentre incombe su di te

Il mio BACIO corrosivo

Il cui tocco ti scioglie,

 

Scioglie tutte le vesti dietro cui ti rifugi – ondata su ondata – scioglie tutta la tua carne!,

 

Lo senti,? – che sempre più lambisce, accarezza – hah!, lo senti! – bacia, strofina, – ansimi!, – succhia, preme – stai per… Non ancora!, – imbocca le labbra dischiuse della – sempre più – tua – non ancora, ma quando? – oleosa, succosa intimità – NO!, – pulsante di panico vorace – NON ORA! – fino all’ESASPERAZIONE! – NO!, NON DEVI!, NON PUOI!!

 

tenti d’opporre resistenza! ma io

PENETRO!, e!...

 

… e l’istante peggiore d’ogni STUPRO – lo sai già fin troppo bene! – non è l’istante in cui un cazzo si fa strada in te divaricandoti – strappandoti – spanandoti;

l’istante peggiore è l’istante in cui ti rendi conto che la tua carne è dilatata – lubrificata – pulsante – si sta abituando al movimento – comincia a goderne – non riesce a fermarsi!,

l’istante in cui l’ultima tua resistenza crolla abbattuta dalla CONSAPEVOLEZZA!,

l’istante in cui la tua anima immortale prova nausea e disgusto indicibili per il tuo corpo lurido, corruttibile e corrotto,

disgusto per la propria resistenza finta!, per il proprio piacere colpevole/rubato, E!,

 

BUGIE MELODIOSE

-Ti AMO!, CAZZO!, TI AMO!!, SÌ, TI AMO!!!-

arricchiscono lo stupro

di voluttuoso aroma

che, tuo malgrado, gusti!,

E!,

 

appena il ritmo si fa

frenetico!,

LO SENTI? AH, LO SENTI?,

t’insulto – ti martorio di schiaffi la faccia fin quasi a farti saltare i denti – ti crivello di piaghe, graffi, lividi – ti PUNISCO!, quindi te lo tronco nel culo!, e come gran finale ti SBORRO NELLA BOCCA e magari ti PISCIO pure SULLA FACCIA… E, sai?, da tutto questo

IO non ricavo più il minimo piacere!, tranne forse quello di sentirmi dire –GRAZIE!! ANCORA!!!-,

E!,

 

al culmine, sul ciglio di spruzzi d’irrefrenabili Orgasmi,

ora che sei abbastanza fradicia/molle/dilatata

t’affondo un PUGNO INTERO nella fica, Cagna, con ODIO!, e

una volta dentro lo spalanco!,

per conficcare le mie unghie nelle tue fottutissime pareti e

STRAPPARTI l’utero a forza impedendoti d’inquinare il mondo d’altra ‘umanità’!!!

 

 

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