E la presenza della tua Allieva-, commenta
infine
Non temo confronti con lei, sappilo… anzi,
provo gioia, davvero!,
nel vedere finalmente ardere
l’ardore meraviglioso e distruttivo
di
quelle parti di te che io non ho mai
sfiorato…
… solo che…
… che avrei tanto voluto ispirarti IO
ciò che SOLO LEI t’ha potuto
ispirare-
-Smettila di dire cose simili,- la blocca
il Mago con voce rotta, col pugno stretto e fremente -ciò che lei m’ha ispirato
è una MOSTRUOSITÀ omicida!-: così dicendo
Rivede se stesso circondato da oceani di
anime che agonizzano!, che cadono!!, orribilmente!!!,
“Perchè tutto ciò intorno a me?, sempre!!” e
Schiacciato tra folle di Demoni
Si sente di nuovo COLPEVOLE
Si sente di nuovo un MOSTRO
Desidera smettere d’infettare il
mondo di sè
Desidera di nuovo SCOMPARIRE
Desidera di nuovo MORIRE
E POI
Si ricorda di quando ci provò sul
serio, anni fa,
Di quando fu sul ciglio del baratro del suicidio:
Sbattuto nel fondo d’un viottolo lurido
stava per infliggere a se stesso il colpo
di grazia
con la scheggia acuminata d’una bottiglia
d’alcoolico ormai vuota
quando lo sguardo d’una bella passante
(la sua futura Consorte!) incontrò
il suo!, e
Per un istante tornò lucido e
Rammentò ogni persona di cui era
stato/era/sarebbe stato debitore
Rammentò d’esser responsabile di
pezzi del loro Destino:
Sottrarsi sarebbe stato da vigliacchi, da deboli
-Forse è per la tua EMPATIA-, gli rivela
-Ma quel dolore è una CROCE…- le obietta
il Mago, -E l’Em-patia non è Sim-patia, l’Em-passione non è Com-passione:
Tu senti il calvario degli altri, ma
Troppo raramente gli altri sfiorano il calvario
tuo…
-Eppure, ciò non t’ha impedito
d’affrontarlo, anche se t’ostini a negare. Io t’ho sentito.
-Lo so bene-, mormora il Mago facendo
scorrere su di lei una carezza più intensa delle altre.
-Smettila di dannarti per ciò che
sei, una buona volta!-, insiste
Lascia che, a proposito, sia io, per una volta, a ricordarti una parabola:
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