-Chiedo scusa…-,
guardingo, un giovane… coetaneo
dell’Allieva, in apparenza, ma… inciso da rughe minute, crepe
artificiali narranti notti insonni, strozzate ossessioni… assedi di Demoni?;
alla vista del Mago –Allora è vero che
adesso stavi qui…- alcune delle sue crepe si rinsaldano!, ma non tutte;
e
-… Perché sei tornato da me?-, gli
domanda il Mago, impassibile…
-… perché… dovevo parlarti.
-Lui… Chi è?-, domanda l’Allieva a fil di
voce, con rinnovata apprensione, -Non sarà mica un altro… Teppista?-, valutando
l’opportunità di defilarsi…
-Lui- le spiega il Mago, secco/gelido –è
stato il mio ultimo Allievo prima di te. Ma- aggiunge, ancora più secco
–non ha mai raggiunto il tuo livello d’istruzione.-
-Ti prego… lasciamoci alle spalle il
passato…- replica l’ex-Allievo stentatamente, nell’atto d’avanzare verso il
Mago, pur ostacolato dai morsi del timore, dell’ansia:
avanza!, strenuamente concentrato sul
Mago, forse neppure consapevole della presenza osservatrice dell’Allieva;
raggiunge il Mago e, facendo sbigottire
lei,
l’abbraccia! (lei non oserebbe mai!!), dicendogli
-Ora capisco d’essermene andato troppo
in fretta… ma non volevo ammetterlo…- mormora adagiato sul profilo del
Mago, tutt’ora impassibile -… ma poi t’ho sognato,
proprio ieri notte
Stritolato e dilaniato da sensazioni,
da percezioni non tue
E nel sogno urlavi di dolore,
gridavi aiuto…
-Hai sognato solo il Supplizio di
Prometeo.- replica il Mago staccandoselo gradualmente di dosso. -Prometeo era
quel tizio che fu punito con
Solitudine – Catene – Rapaci che gli
strappavano le viscere per farne banchetto
Perché regalò agli uomini cose che
non meritavano né sopportavano.-
-Ma… Io… tu… stai male… mi
dispiace…- tenta d’insistere l’ex-Allievo -… forse, ultimamente, ho capito l’essenza
ed i rischi della Coppa a cui accennavi, e… son tornato da te, pensando che
forse… potevo far qualcosa per…-
-Ah, sì? Adesso vorresti
soccorrermi
Proprio tu che, al primo assaggio della
tanto desiderata Oscurità,
scappasti a gambe levate!, urlando accuse
e terrore d’essere… corrotto da una qualsiasi mia parola?
-Io ti… chiedo scusa…- uggiola
l’ex-Allievo in replica… ed il Mago
Lo ignora
-Avresti dovuto vederlo!, allora,
(incalza il Mago, rivolto verso l’Allieva)
poooveriiino!,
(mugola mimandogli contro una voce
infantile)
Piagnucolante che stavo approfittando
della sua debolezza/ingenuità,
strillando: Aiuto!, perché l’Uomo Nero gli
faceva la bua!!!
-Io…- l’ultima disperata apologia
dell’ex-Allievo! –Non ero così!, ti prego… ricorda com’eravamo
all’inizio-
-Ma smettila di vampirizzare bei
ricordi o amori docili,
Cercandovi rifugio dal futuro!-, lo fredda il Mago:
-In fondo, avevi proprio ragione,
sai?
(ecco, il suo tono di voce è tornato serio,
d’una serietà lenta, solenne…)
Sei debole ed ingenuo,
e lo sei ancora di più se pensi che l’Uomo
Nero t’accolga a braccia aperte ora.
Perché dovrei riaprire il mio cuore ad una
miserevole creaturina senza spina dorsale?
Sappi,
io non spreco quel poco che ho per chi non
vale un cazzo.
E tu
/non vali un cazzo/.
Ora,
Potrei dirti di levarti dai coglioni,
ma ti concedo pietosamente la mia educazione:
/SPARISCI DALLA MIA VISTA./-
L’Allieva avverte il brutale spostamento
d’aria
Affiancante lo sfrecciare d’un gelido
Uragano
Che impatta l’ex-Allievo!,
e, atterrita, trae sollievo dal
fatto che
Ciò che il Mago ha sentenziato non
fosse rivolto a lei.
E non per ciò che il Mago ha
sentenziato,
ma per come l’ha sentenziato.
Voltando le spalle, il Mago
Sentenzia così senza lasciar
trasparire orgoglio o ira.
Sentenzia così con indifferenza,
con un gelo talmente intenso da far sentire che il suo cuore non è
umano.
E quel ghiaccio congela ogni tentativo di
replica da parte dell’ex-Allievo…
… annichilito dalla consapevolezza di non
avere uno spazio dentro quel cuore alieno,
nemmeno per esserne disprezzato
giacchè lui è debole
e NON VALE UN CAZZO.
Molle CARNE DA MACELLO come tanti altri,
non vale un cazzo.
Incapace di replicare,
i suoi occhi si gonfiano, iniziano a
grondare lacrime copiose.
Il Mago ne sente i gemiti crescenti, i
singhiozzi…
Scuote le spalle!, esclama!!, senza mai
voltarsi:
-E piantala di fare il supplichevole! Cosa
speravi??
Non sono mai stato così incline al
Perdono come potrebbe sembrare.
Il Perdono è forse la prima
illusione su cui si cullano i deboli! Dico, con che faccia di cazzo vi
presentate davanti a me? Razza di coglioni, pensate d’aver diritto al mio
perdono solo perché venite a supplicarmi!? Ti preoccupavi di farti
perdonare, forse, quando ti facevi i tuoi porci cazzi mentre io ero
messo in croce dalle tue condanne, dai tuoi insulti?
Sappiatelo bene:
VOI AVETE CREATO IL MOSTRO CHE RIEMPIE DI INCUBI LE VOSTRE NOTTI!
Ed ora
/SPARISCI!!!/
Singhiozzante, convulso, l’ex-Allievo si
precipita fuori dall’Aula.
Dopo un silenzio abissale, l’Allieva sconfigge il Demone del Timore di reagire:
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