-Beh, qui è dove lavoro. Bello, vero?-:
Planetoidi semitrasparenti galleggiano,
molli, in un cosmo liquido. Al loro interno è visibile un nucleo più denso, più
scuro
-Ecco, ecco, osserva ora-
Neri asteroidi filamentosi li sfiorano, senza
che apparentemente ne siano turbati
-Ci siamo!-
Qualcosa accade: entità filiformi si
snodano dagli asteroidi, s’insinuano agevolmente dentro i planetoidi,
raggiungendone il nucleo, e
il nucleo freme, sempre più!, si
stira – scompone – spezza in tre – quattro – cinque -
“Oddio, sta per COLLASSARE”, pensa lei aggredita da un assurdo panico,
e
-Ok, ok, basta così…-, le dice
scostandola gentilmente dalla lente
del microscopio.
-Ciò che hai visto- prosegue -sono
cellule umane trattate con nuove rapidissime specie di ‘nanotubi’: è roba usata
nella chemioterapia - nella cura dei tumori e dei mali
degenerativi, insomma.
Funziona così: i nanotubi torturano
le cellule malate, finché queste non muoiono. Però c’è un problema: i
nanotubi danneggiano anche le cellule sane.
Le fanno impazzire. Le cellule si
spezzano al proprio interno, diventando micronucleate – coi nuclei sbriciolati
in tanti pezzi, l’hai visto – oh, scusa, ti starò annoiando – questo
lavoro mi piace troppo!…-
L’Allieva tace.
Ed ora l’Allieva, non sa perchè, rammenta
il suo primo incontro con lui.
Lei si sentiva da sempre diversa, unica!:
gli altri non erano mai stati una degna sfida per la sua velocità, il suo intelletto,
la sua dolorosa fame…
… prima del Mago.
Un essere pallido – ruvido – grigio e
nero, ma
Con un fuoco negli occhi, un fuoco di
spregio – dolore – fame – conoscenza
Che lei credeva di capire
In cui lei s’era illusa di trovare se
stessa “STUPIDA! INGENUA!” NO!, ora lei sapeva la verità: il Mago aveva
solo fame di fotterla!, di FOTTERE TUTTI
Ma ora
Questa sua Consorte, capisce, è una sfida
nuova per lei. Prima d’incontrarla, prima d’oggi, aveva spesso ceduto
all’impulso di… compatirla, sottovalutarla.
Il suo giudizio su di lei è stato
affrettato, è evidente.
E l’Intelletto di lei, vede, non ha da
invidiarle nulla – un Intelletto insolito, differente – sia da quello del Mago,
sia dal suo.
-Ora, dimmi: non trovi che il Mago somigli
un pochino a questi nanotubi?
S’insinua nel tuo nucleo,
spezzando i tuoi pensieri fino a farti
impazzire;
che ne dici, è un male o una cura?
-È un MALE!,- URLA lei, capendo
dove vuole arrivare
-Capisco- il sorriso della Consorte
s’assottiglia – i suoi occhi si fanno ancor più accesi –Ora vedo ciò che
lui vede in te. Tu vedi Nero proprio come lui, laddove io invece vedo Bianco.
Secondo lui, io sarei una STREGA BIANCA,
sai? Ecco perché, oggi, mi sto prendendo io cura di te.
Effettivamente, ispirerei agio e benessere
agli altri; ed il mio istinto primo è davvero curare, aiutare…
eppure…
C’è stato un tempo in cui io non conoscevo
e non dominavo la mia natura.
Ero così ingenua… così generosa…
Troppi VAMPIRI (così li
chiamano lui ed i suoi amici) avanzavano la pretesa d’avere le mie cure, le mie
attenzioni – spingendosi al punto d’essere gelosi, di perseguitarmi
Ed io non capivo,
Continuavo a chiedermi disperatamente cosa
non andasse in me!, perché mi facessero stare così male nonostante il
bene fatto!,
… finchè…
Conobbi lui,
Lo conobbi come nè tu nè alcun altro suo
Allievo l’ha mai conosciuto:
Era sanguinante, e così
spaventato da ciò che era
- mi piacque ciò che vidi, curai
le sue ferite, gli insegnai ad accettare e frenare la sua terribile
Bellezza
(Bellezza che tu conosci!)
Ed in cambio, lui m’insegnò
M’insegnò che
Per CURARE il Male, bisogna RICONOSCERLO;
e che
Per CURARE un Tumore, bisogna
DISTRUGGERLO; e che
Il primo Tumore da distruggere sono quei parassiti
che, anziché impegnarsi ad ESSERE Bellezza, pretendono di succhiarla
dalle vene degli altri:
ed oggi, mia cara, nessuno approfitta
della mia Bellezza e Bontà senza dimostrarmi di meritarsele!
Dimmi… ora intuisci ciò che lega me
e lui?
Io sono la sua Luce, lui è la mia
Oscurità.
Ci COMPLETIAMO.
Lei resta attonita. Percepisce la determinazione
della Consorte, ne è inquietata.
-Allora, scusa- ribatte con tono orgoglioso/stizzito
–Perché ha cercato ME? Non è meglio per tutti che tu lo tenga più a
bada?-
-Se lo facessi, non sarebbe più colui che
amo. Sarebbe solo un qualsiasi marito che porta il pane a casa tutti i
giorni.
Lui cerca in te ciò che io non
posso dargli. Lui cerca in te ciò di cui anch’io ho bisogno. Lui cerca
la propria Perfezione… lui cerca se stesso. Non credere che sia
tranquilla nel correre questo rischio; ma, siccome sarei bianca, mi
sento di dar fiducia – sia a lui che a te. Povera piccola dolce pulcina nera.
-Tu… Strega Bianca un accidente! Mi
sembravi diversa, all’inizio, ma adesso vedo che sei persino più infida e
minacciosa di lui…-, sbotta l’Allieva, irritata dall’ultimo appellativo della
Consorte
(lei non è più una pulcina!! Lei è
ADULTA!!!)
-Sei tu che sei Nera, cara… per
quanto io cerchi di metterti a tuo agio, tu vedrai sempre del Nero in qualsiasi
cosa; però
-Ma smettetela!! Mentre voi state a fare
stupidi giochini mentali, là fuori c’è un sacco di gente che ha fame, sta male,
muore!!!
-Cara, guarda che lo sappiamo BENISSIMO. Bada però che
Nessuno di noi ha un potere abbastanza grande per curare tutto il
mondo!,
Ma ha perlomeno il potere di curare se stesso e chi gli sta
vicino.
È poco, e non basterà a renderci felici,
Ma in fondo è tutto ciò che ci resta.
Inoltre,
Tu sai cos’è un oncogene? Tu sai
cos’è l’apoptosi? Sono parole magiche, direbbe il Mago, stampate
da sempre nelle carni di noi tutti: e quando il Destino le sussurra…-
(tace, un attimo breve/infinito. Poi
riprende)
-Siamo tutti bombe ad orologeria
I nostri cuori e cervelli fanno
TIC-TAC-TIC-TAC
Finchè un giorno esplodono
Oppure, più spesso, avvizziscono…
Io ed il Mago cerchiamo una cura a
questo male
- cerchiamo la distruzione di
questo male
Che ha seminato/semina/seminerà vittime a miliardi
- in fondo io e lui cerchiamo la stessa
cosa, per vie differenti e parallele…
… ma è chiaro che devi ancora imparare
questo ed altro
(Tace di nuovo. Ciò che
il tono con cui l’ha detto, deve
ammetterlo, non tradiva una volontà d’irritare. Anzi, le sue parole avevano il
morbido suono d’una triste speranza…)
Imbarazzata e fredda, saluta
lasciandola a quel lavoro che tanto
l’assorbe ed appassiona.
Lei, invece, torna a casa propria – alla
propria vita: vita vera, coi piedi per terra
– tanto da fare, tutto un futuro da
costruire con cose serie –
– ultimamente, pensa, il Mago le ha fatto
solo perdere tempo! –
Ma per lui è comodo!!: il Futuro
del Mago è già Presente,
Mentre lei non sa nemmeno se ce
l’ha, un Futuro.
Forse, lei vorrebbe sapere dal Mago solo
ciò.
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