Vuole MAGIA nella sua esistenza
(pensa mentre indugia sulla soglia
diroccata dell'Edificio del Mago)
E l’avrà, strappandola dal Mago,
sì!, alle proprie condizioni!
-Avanti!...-, sente rispondere, ed entra
con fare non a caso un po’ svogliato/strafottente, ma
Quella voce (femminea!)
La persona che la accoglie
NON è il Mago.
È, appunto, una donna.
Una bellissima donna.
Non è slanciata come lo è lei, ma è molto
più flessuosa.
Il suo sguardo è fuoco dai riflessi
lussureggianti. È vivissimo, scrutatore (lei lo sostiene con decisione,
ma non senza disagio)…
… i suoi capelli sono rossi/bronzei, la
carnagione un po’ scura – il viso minuto, d’un ovale quasi tondo, dalle linee
armoniose
Ma la sua veste, il suo stile
(maglia e pantaloni di lino/cotone dai
colori chiarissimi, semplici, agili, dimessi)
evitano (di proposito?) che la sua
carne appetitosa conceda tentazioni ad occhi sgraditi, e
somigliano un sacco agli abiti dell’Allieva!,
abiti scelti
non solo per fronteggiare le vampe
dell’Estate imminente, ma soprattutto…
per… dissuadere il Mago?, da
eventuali… violenze…
Eppure, se fosse più… agghindata, costei
sarebbe così… attraente… ma chi è?
-Ciao!- (spacca lei il silenzio, con
taglio sicuro) -Io sono la sua Consorte. Del Mago, intendo… se è Mago davvero.-
L’Allieva sospettava chi fosse… Ma averne
conferma, una conferma così spontanea/argentina, annoda in lei un
groviglio di sentimenti contrastanti.
Dovrebbe provare pietà per costei –
dev’essere pazza per legare la sua esistenza ad un essere come… Come il Mago?
Dovrebbe provare gelosia?
Dovrebbe provare PAURA?
Invece, nel groviglio della sua anima,
prevale infine
- si domanda se ciò sia bene,
non trova risposta,
“Al diavolo!”, conclude, “tanto vale che ne
approfitti!”, e replica con voce cauta al suo
-Ciao.
Quindi, non senza malizia, aggiunge:
-Ma non doveva esserci lui… il Mago,
appunto?
-È come se
ci fosse!-, replica
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