Nel ritrovarmi a pensare, in stati di mortale eccitazione e straniamento, alle profonde ragioni per cui tu mi calamiti, dal solito Abisso a noi caro è emerso questo scritto,
uno scritto che, a differenza dei miei appunti di Lavoro Ufficiale
– scritto per tutti –
è stato scritto tutto per te.
Ho riflettuto ulteriormente sulla natura del nostro rapporto:
A volte m’illudo: ‘siamo amici’…
Eppure gli amici non s’infliggono i
Piaceri e silenzi acuminati
Che noi c’affondiamo nelle carni
Prendendo pigramente rincorsa
Da sadiche e gelose distanze.
Inutile prendersi per il culo: la nostra, e me ne assumo io ogni colpa, NON è una relazione d’amicizia, perlomeno allo stato attuale. E rammento benissimo che per un sacco di ragioni e rischi NON può essere nemmeno una relazione romantica, né una relazione sessuale. Ma
Corrode peggio il rimorso
Per peccati commessi?, o
Corrode peggio il rimpianto
Per quelli non commessi?
Non so, ma mi dilania il
Profumo della fede
Che tu non saresti la
Beffarda imitazione
D’un peccato d’adulterio
Consumata in una notte
Fra carni senza nome
– oh, no! –… Che tu saresti