liscia e scattante, con occhi di cielo che sprizzavano una Fame ed Ira a lui noti,

colori ardenti in mezzo ad un’Aula dalle tinte sbiadite.

Il Mago si stava presentando a lei ed ai suoi compagni di classe

(altri colori ardenti d’ardori differenti, irripetibili):

-Io sono il vostro Maestro per quest’anno.

E vi chiarisco subito cosa spero d’insegnarvi:

PIÙ che fredde nozioni, PIÙ che grigio lavoro

Cercherò d’insegnarvi ad usare le vostre Anime

Come Armi d’offesa/difesa,

persino contro figli di puttana come ME.

 

E, nonostante la durezza del Mago,

avevano buona Volontà da vendere, tutti;

per un tempo brevissimo amaramente dolce

il Mago si sentì davvero amato all’interno di quell’Aula,

si sentì davvero Eroe.

 

Ed in fondo all’Aula

Spiegava le sue ali lei.

Timida/prudente – assidua/tenace

Alternava nei confronti del Mago silenzi alteri/distaccati

Ed interventi improvvisi, dolcemente provocatori.

Talvolta, in frangenti inattesi e graditi

Il Mago si ritrovava lei al proprio fianco.

 

Gradualmente,

con abiti e pose e frecciate studiati

lei gli fece presagire il profumo

Della sua carne e della sua anima; finchè un giorno


(torni indietro?)


(INDICE)


 

 

 

 

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