L’Allieva rimane immobile
- apparirebbe stupendamente statuaria,
se solo avesse un corpo -
A fissare negli occhi gli ultimi istanti
del Mago.
Credeva che la rivincita l’avrebbe
resa libera, pura e vittoriosa
Ma ora, ora che riesce finalmente a
leggere l’intera anima del Mago nel suo sguardo in agonia,
Ora che riesce a decifrarne ciò che
fino ad ora non era mai riuscita a capire,
ORA
Comprende la loro MALEDIZIONE,
E, nel comprendere, lo sguardo di lei
s’intride di non-lacrime purpuree trattenute saldamente da morsi di
zanne invisibili;
S’avvicina al Mago,
Si stende su di lui e
Senza braccia
Lo ABBRACCIA,
Stringendo denti inesistenti per
non urlare,
Cerca d’abbracciarlo come lui aveva
desiderato, così disperatamente, per una vita intera.
E lo stringe, stringe!, ma
non riesce a trattenerne la vita che
scivola fuori dalle sue non-braccia
come un serpente fatto di vento,
E neppure riesce a trattenere più le
lacrime.
Una mano!, s’abbatte sulla sua spalla:
CHI PUÒ AFFERRARLA?
CHI OSA?
Inferocita,
si volta di scatto;
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