I suoi occhi –lei li vede per la prima
volta!
(lui l’aveva sempre guardata, finora, con
sguardi obliqui e sfuggenti
Oppure, frapponendo barriere d’occhiali da
lettura):
smeraldi dal cuore nero immersi
in due pozze di sangue traboccante
che riga le sue guance
pallide come sudari.
Il suo volto, sfregiato da lacrime di
sangue, le si rivela orridamente bello.
E per un istante, il cuore le domanda:
È questo ciò che hai sempre
presagito? Ciò che hai TEMUTO? Ciò che hai DESIDERATO?
Quasi le leggesse nel pensiero, il Mago
mormora
-NESSUNO avrebbe mai dovuto vedermi
Come mi vedi tu ora.
Prontamente, lei strozza le infide domande
del suo cuore
ma
L’aria intorno a lei si fa solida, plumbea
Le fruscia e scorre addosso come seta, ma
L’accarezza dappertutto,
sfacciatamente!:
L’intera stanza, l’intero universo l’accarezza
Di
Di quelle carezze
-Bastardo!, usa le tue mani per
toccarmi, se ne hai le palle!- Carezze che lei si scuote di dosso con
decisione, stavolta –Ed ora, tu rimetterai tutto a posto, DEVI!, O-
-Ah, sì?-, ribatte impassibilmente il Mago, e
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