Il Prete le sorride, con mai vista intensità, nel confessarle che

-Qualche mio collega ingenuo ti direbbe che lo fa per la salvezza dell’umanità.

Altri colleghi più… (non ti dico cosa)… ti direbbero, in grande confidenza, che lo fanno per il dominio sull’umanità.

Ma ti dirò perché lo faccio io, e te lo dico nella convinzione che ciò faccia di me un Prete autentico:

perché AMO DIO, e l’ho sposato, e ci faccio l’amore,

e la Chiesa è Sposa Santa/Puttana d’un Dio Geloso/Indomabile

la cui Onnipotenza si fa allegramente tutte le Leggi e Morali umane.

Dello stesso Dio che il tuo Mago ama, ma senza sapersi accontentare.

 

Salutami il Mago

(dice infine, contemplando lo sdegnato incedere dell’Allieva verso l’uscita della Sagrestia

– l’ha ascoltato fin troppo!),

e fagli i miei complimenti per te:

sei un’ottima Allieva, ed è chiaro che vuol fare di te molto più che una famula.

Ma sii cauta, giacchè la Stirpe del Mago è pericolosa,

e percorre una via pericolosa

 

-Non ricominciare con la moralina.- l’interrompe lei, brusca, nell’atto di varcare la soglia; –Mi sento dire sempre le solite cose, ma vi scordate tutti che

Se io appartengo alla stessa Stirpe del Mago,

allora son pericolosa quanto lui!-

 

 

(torni indietro?)


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