Di ritorno all’Edificio, ancora in compagnia dell’Allieva,

il Mago nota una microscopica mutazione che l’asse delle serrature ha subito in loro assenza.

–Che succede?-, reagisce l’Allieva alla circospezione che il Mago ha assunto.

-Ssssshhhtt-, sibila il Mago, avendo cura di soffocare nel mantello il passo degli scarponi…

-Senti questi scricchiolii e cigolii? Nell’Edificio è entrato un intruso.

Forse è meglio che tu vada via-, suggerisce all’Allieva, ma… con poca convinzione; al contrario,

c’è qualcosa nei suoi movimenti che invita l’Allieva, vinta da una riluttante preoccupazione per la sua incolumità, a stargli alle costole.

 

Il Mago avanza lungo il Corridoio, seguito a distanza dall’Allieva, facendo scorrere una per una le porte delle Aule per sondarne i contenuti – tutte ancora/sempre vuote, sempre fatiscenti – tutte, tranne

 

La LORO Aula, il cui lume filtra attraverso le crepe della porta

Che il Mago, dopo aver fatto all’Allieva un cenno perentorio di nascondersi al riparo, FA SBATTERE!; irrompe dentro, afferrando fulmineo uno dei Bastoni già usati per Bandire, lo punta contro

 

L’intruso: un giovane – poco più grande dell’Allieva,

dai capelli fluenti ma scomposti, magrissimo,

sporco, sbiaditi tatuaggi affacciantisi attraverso

gli strappi dei suoi abiti sgualciti.

Nervoso, punta a sua volta contro il Mago un minuscolo rasoio!; e poi

 

-Ah! Allora è vero che abiti qui, ‘Mago’!, ehi!, ti sei dato una bella ripulita! Le cose ti girano bene, eh?

 

Si conoscono? L’Allieva studia la scena dal suo occasionale nascondiglio

 

-Già, sembrerebbe così, Teppista.

 

-Magari allora potresti prestarmi degli spiccioli!-, gli dice il Teppista, continuando a giocherellare con la punta arrugginita del rasoio… ma finalmente smette, ed aggiunge

-Ehi, rilassati, non venivo a rubare, e poi qui ci stanno solo libri e scatolette – ma che te ne fai?

 

La fronte del Mago si corruga impercettibilmente. Diretto, gli domanda:

-Che ci fai qui?

 

-Sono qui perché voglio essere tuo Complice!-, esclama il Teppista, -Nei Bassifondi gira voce che stai preparando un Colpo Grosso-

 

-Ah, capisco… Hai sentito nuovi racconti su di me e sulla Stirpe –

racconti su come, al nostro passaggio, le fragili dimore dei Borghesi finiscano svaligiate e sfregiate, fuori e dentro, da osceni VANDALISMI.

Bello.

Liberatorio.

Gli sta bene, a quei Borghesi, vero?

 

-Porca troia, l’hai detto!!!-, esclama il Teppista, elettrizzato.

 

-E, vediamo un po’, tu quante volte sei stato beccato dalla ‘Legge’?

-Troppe!-, replica il Teppista, accompagnandovi un veloce/vanitoso conteggio sulle dita

 

-Bene. Ora

(sibila il Mago, sfilando dallo scaffale uno… uno SPECCHIO?)

Guardati. Guardati attentamente, sfigato.

Mangi merda ai margini della porca Civiltà

Mangi la merda della Civiltà

Vantandoti scioccamente che questa tua mezza-vita sia libera e pura.

Squadri dall’alto in basso Borghesi e Professionisti

Mentre mendichi o rubi i loro luridi spiccioli!

Quindi, quelli come te

 

Si riempiono spavaldamente le bocche e i pensieri di parole come MALE e OSCURITÀ, al massimo

Si crogiolano ai loro suoni plasmati da poeti incompresi illudendosi d’esserne potenti/padroni:

Stolti! Non v’accorgete che vi state vantando solo di parole vuote,

- QLIPPOTH! -,

ignorate i veri Abissi che esse additano!

Perciò la vostra è e continua ad essere una mezza vita.

Continuate ad ignorare gli Abissi!, continuate pure;

continuate pure a scambiarli per vuote parole,

scambiando vuoti vestiti per coloro che li indossano:

costoro spalancano le loro fauci alle vostre spalle,

v’inculano!, fino all’ultimo istante

della vostra miserabile storia.

Vi sta bene!!!

 

-N-non capisco… che cazzo dic

 

-Oh, te lo spiego subito! Ti senti disadattato, vero?

Magari ti giustificherai gridando che vuoi vendetta

per un’infanzia difficile,

per una famiglia di merda,

per i coetanei con la puzza al naso che ti scansavano,

per i brutti voti incassati da Maestri bastardi dentro Scuole inutili!

 

Quando hai sporcato per la prima volta la tua fedina penale??

Quand’è che sei scappato con la coda fra le gambe, rifugiandoti dietro spacconate da bullo/teppista??

 

 

Lascia che ti racconti la storia d’un Figlio di Puttana che NON è scappato, anzi…

 

 

(torni indietro?)


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