Con la sua migliore amica. Cioè, con una
tizia che crede d’essere la sua migliore amica. Bionda, carina, affabile, alla
moda, buon alibi ed animaletto da compagnia per quando si va in giro la
sera.
Alla stazione dei treni, la trova
puntuale. Come sempre, s’è fatta accompagnare da quel fusto montato del
suo fidanzato
(in cuor proprio lei sbeffeggia queste
esibizioni: il suo Uomo l’accompagna solo quando lei glielo permette!)
Osserva le coccole caramellose che si
scambiano,
quasi dovessero per forza dimostrare in
pubblico cosa stanno a fare assieme
e si diverte delle occhiate
furtive/interrogative che costui ogni tanto invia a lei,
Occhiate piene di… significato…
Sale a bordo del treno con l’‘amica’,
punta dritta ad una cabina comoda e tranquilla, facendosi beffe silenziose dei
saluti ed effusioni che sente echeggiare dall’esterno, assidui – il treno
parte, finalmente,
e dopo le solite frivole chiacchiere di
rito
lei comincia ad istruire la sua amica su
come s’organizzeranno, una volta giunte in Capitale:
Si divideranno,
e mentre la sua ‘amica’ si divertirà a
fare shopping e turismo per i soliti sicuri scontati itinerari
lei si dedicherà
alla sua personale ricerca…
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons